mi permettono di dire la verit Vedi tu ci hai dato

mi permettono di dire la verità. Vedi, tu ci hai dato per il cibo ‘ogni pianta seminata
producendo seme che si trova sulla superficie della terra, e ogni albero che ha in
sé il frutto di seme seminato’(Gen. 1: 29). Hai dato non solo a noi, ma anche per
tutti gli uccelli del cielo e le bestie della terra e serpenti. Ma non ha dato
loro di pesci e balene. Dicevamo che questi frutti della terra devono essere
allegoricamente interpretata come opere significato di misericordia, che sono offerti per la
necessità della vita dalla terra da frutto. Tale terra fu il dedicata
Onesiforo (2 Tim. 1: 16), per cui casa ‘si concesse misericordia, perché lui
spesso rinfrescato’la tua Paolo e‘non si vergognava della sua catena’. Questo è stato anche
fatte dai fratelli, e hanno prodotto frutti simile quando ‘hanno fornito dal
Macedonia quello che aveva mancato’(2 Cor. 11: 9). Ma come Paolo addolorato per alcuni
alberi che non rendono la frutta che gli dovevano! Dice ‘Nella mia prima difesa
nessuno m’è apparso, ma tutti mi abbandonò; può non essere imputato alla loro carica’(2
Tim. 4: 16). Questi frutti sono dovuti a chi ministro insegnamento spirituale
attraverso le loro interpretazioni dei misteri divini, e il debito è dovuto a
loro come uomini. Ma il debito è anche dovuto a loro come ‘l’anima vivente’. Per loro
si propongono come un modello da imitare in moderazione ascetica di tutti i tipi.
Inoltre, esso è dovuto a loro come ‘uccelli che volano’ a causa delle benedizioni
pronunciata su di loro che sono moltiplicati sulla terra; per ‘il loro suono è
uscito in ogni terra’(Sal. 18: 5).
xxvi (39) Coloro che godono di questi alimenti sono alimentati da loro; ma quelli ‘il cui
Dio è il ventre’(Fil. 3,19) non deve trarre alcun piacere da loro. Ma a coloro che
fornire il cibo, le bugie non frutta in quello che danno, ma lo spirito con cui
lo danno. Così ho prontamente vedo perché Paolo si rallegrò; ha servito Dio, non la pancia, e
Di cuore unisco nella sua gioia. Ha ricevuto dai Filippesi ciò che avevano inviati da
Epafrodito. Eppure io vedo il terreno per la sua gioia: la fonte della sua gioia è stata la
fonte del suo nutrimento, perché egli dichiara la sua vera origine nelle parole ‘I
tutto rallegrato nel Signore che finalmente per una volta che hai ripreso la tua
simpatia per il mio bene, per il quale si era preoccupato, ma si doveva
stancato’(Fil, 4: 10). Filippesi avevano subito un lungo periodo di
stanchezza. Avevano come fosse prosciugato nel produrre il frutto del buon lavoro. lui
gioito per loro che avevano rianimato, non per se stesso perché sono venuti alla
aiuto dei suoi bisogni. Così si va avanti ‘non dico che tutto ciò che è carente. io ho
appreso in qualunque stato io ad essere contenuti. So sia come possedere poco, e
So anche come avere abbondanza. In tutte le cose e in ogni modo io sono
istruito come essere assetati e affamati e abbondare ea soffrire penuria. io posso
fare ogni cosa in colui che mi dà la forza’(Fil. 4. 11-13).

 

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enable me to speak the truth. See, you have given us for food ‘every sown plant
producing seed which is on the surface of the earth, and every tree which has in
itself the fruit of sown seed’ (Gen. 1: 29). You gave it not to us alone, but also to
all the birds of heaven and beasts of the earth and serpents. But you did not give
them to fish and whales. We were saying that these fruits of the earth are to be
allegorically interpreted as meaning works of mercy, which are offered for the
necessities of life from the fruit-bearing earth. Such an earth was the devoted
Onesiphorus (2 Tim. 1: 16), to whose house ‘you granted mercy because he
often refreshed’ your Paul and ‘was not ashamed of his chain’. This was also
done by the brethren, and they produced similar fruit when ‘they supplied from
Macedonia what he had lacked’ (2 Cor. 11: 9). But how Paul grieved over some
trees which did not render the fruit they owed him! He says ‘At my first defence
no one stood by me, but all forsook me; may it not be imputed to their charge’ (2
Tim. 4: 16). These fruits are owed to those who minister spiritual teaching
through their interpretations of the divine mysteries, and the debt is owed to
them as men. But the debt is also owed to them as ‘the living soul’. For they
offer themselves as a model for imitation in ascetic restraint of all kinds.
Moreover, it is owed to them as ‘flying birds’ because of the blessings
pronounced upon them which are multiplied upon the earth; for ‘their sound is
gone out into every land’ (Ps. 18: 5).
xxvi (39) Those who enjoy these foods are fed by them; but those ‘whose
god is their belly’ (Phil. 3:19) derive no pleasure from them. But in those who
provide the food, the fruit lies not in what they give but the spirit with which
they give it. So I readily see why Paul rejoiced; he served God, not his belly, and
I heartily join in his joy. He received from the Philippians what they had sent by
Epaphroditus. Yet I see the ground for his joy: the source of his joy was the
source of his nourishment because he declares its true origin in the words ‘I
rejoiced greatly in the Lord that at last for a time you have revived your
sympathy for my welfare, for which you had been concerned, but you had
become weary’ (Phil, 4: 10). The Philippians had suffered a long period of
weariness. They had as it were dried up in producing the fruit of good work. He
rejoiced for them that they had revived, not for himself because they came to the
help of his wants. So he goes on ‘I do not say that anything is lacking. I have
learnt in whatever state I am to be content. I know both how to possess little, and
I know also how to have abundance. In all things and in every way I am
instructed how to be thirsty and hungry and to abound and to suffer penury. I can
do all things in him who strengthens me’ (Phil. 4. 11–13).